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Alba dal Passo delle Fede - 19 Agosto 2010
Difficoltà : EE
Dislivello : 1800m totale
Attrezzatura : consigliato caschetto alla Banca delle Fede
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La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
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da Malga Stia vista sull'Agner
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Questa escursione è nata con un progetto, per le mie possibilità, ambizioso. Partire da casa, andare al rifugio Mulaz e passare il tramonto in cima al Mulaz, dormire in rifugio per poi ripartire di notte per il Sasso Todesco da dove volevo riprendere l'alba. Quindi discesa a Gares dove avrei lasciato l'auto e mi sarei trasferito a San Martino di Castrozza (in auto), da dove prendendo la funivia volevo passare la notte al Passo Canali per vedere tramonto e alba dalla Cima Manstorna.
Ho potuto realizzare solo metà piano, e con condizioni meteo per metà positive :-(
Sono partito verso le 11 da casa con meta Gares, dove ho parcheggiato nella zona alta del paese e con un po' di fortuna, visto che era tutto occupato ..... eccetto un posto di una macchina appena ripartita |

Lastei del Focobon
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Parto per il rifugio Mulaz. Da qui non sarebbe il punto più conveniente, perchè è parecchio distante e c'è più dislivello rispetto a quanto si farebbe dalla Baita Segantini, ma il giro l'ho pensato anche per riuscire poi a rientrare più facilmente dal Sasso Todesco, posto poco sopra il Pian di Campido. Conosco bene il sentiero, tappa intermedia alla malga della Stia, poi sù a 2100 alla Forcella della Stia da dove si scende di 200m per poi prendere il sentiero che viene da Falcade e salire senza soste al Rif. Mulaz. Che dire, è un sentiero che ho già fatto almeno in altre 4 occasioni. Da Gares al Mulaz il dislivello è di 1400m, compresi i 200m di discesa che poi si rifanno in salita. Il sentiero è ben segnato, nel tratto invece che va dalla Forcella della Stia al bivio con quello che proviene da Falcade è un po' dissestato e dà l'impressione di essere abbandonato, da quanti arbusti incolti si incrociano. |
Forcella Stia e i Lastei
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L'altra cosa che in questa occasione mi ha colpito è stata la presenza ampie zone di neve già a 2000m, sotto ai Lastei del Focobon. Davvero inusuale soprattutto pensando al periodo della stagione. Per il resto tutto tranquillo e non ho trovato più nessuno dal bivio fino al rifugio. Il meteo infatti dà tempo incerto con presenza di nubi in fondo valle. Vediamo come sarà. Come sarà è presto detto. Alla partenza c'era un bellissimo sole, fino all'arrivo alla forcella Stia, poi hanno cominciato ad arrivare nuvoloni, dapprima creavano una bella atmosfera, poi man mano sempre peggio. Arrivo in tutta calma al Mulaz verso le 17,00. Fa freddo e siamo in mezzo alle nuvole. Il gestore del rifugio si lamenta perchè questo agosto è stato pessimo meteorologicamente, e per cui hanno avuto anche poca gente. |

La Civetta tra le nuvole |
Il mio obiettivo della serata è il tramonto dalla cima del Mulaz. Con poche, pressochè nulle speranze parto verso le 18,30 per la cima. Sorpresa !!! Dopo poco incontro 7 pernici che mi trovano impreparato e senza teleobiettivo al collo. Faccio a tempo ad aprire lo zaino, estrarre la macchina con il tele e a scattare :-). Dopo questo piacevolissimo intermezzo riprendo la marcia verso la cima del Mulaz, che è buio e coperto di nuvole, mentre dalla forcella Margherita qualche cosa verso valle ancora si vede. Salgo al Mulaz ........ e sono in mezzo alle nuvole. Un autoscatto davanti alla croce e poi riprendo la strada del rifugio, ove dormirò. |

Pernice bianca in livrea estiva |
Per tutto il tempo in cui rimango sveglio le nuvole non accennano ad allontanarsi .... sveglia alle 3,00, un occhio al cielo ed appare miracolosamente libero. Si può partire con la luce della frontale.
Obiettivo di questa alba è il Sasso Todesco, quota 2500m, che si raggiunge dal Pian di Campido. Prendo quindi il sentiero 703 e passo la forcella Margherita. Da qui mi incammino per il passo delle Farangole (già documentato a questo link), dove ero già passato non più tardi di un mese prima. E qui nasce un problema. Complice la neve e la mancanza di tracce, nel buio assoluto prendo l'attacco sbagliato al passo. Perdo quindi 30-40 minuti. Arrivo alla sommità del passo a quota 2814m verso le 4,30. Scendo il passo delle Farangole e mi incammino a sinistra per la Banca delle Fede. Ora comincia ad esserci un po' di luce. |

La cima dei Bureloni all'Aurora
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Arrivo al Passo delle Fede 2670m e trovo un'altra sorpresa: le nuvole sono a quota 2400m !!! Ciò vuol dire che quando sorgerà il sole si alzeranno, e se scenderò al Pian di Campido poi mi troverò velocemente sommerso. Non c'è scelta, visto che sono anche in ritardo sulla tabella di marcia. Mi fermo al Passo delle Fede e mi appresto ad attendere l'alba, coprendomi ben bene per non patire il freddo.
Come si vede dalle foto le nubi coprivano tutto. Io rimango sopra il loro livello fino a una ventina di minuti dopo il sorgere del sole. |
Cresta del Barba |
Poi, inesorabilmente, anch'io sono inghiottito in questo mare umido e tetro. Non c'è niente da fare. Scendo a valle e comincio seriamente a pensare che questo clima rimarrà tutta la giornata e mi rovinerà quindi tramonto e alba dal Passo Canali dove avrei voluto dirigermi subito dopo. Il sentiero che scende è quanto di più bello e selvaggio si possa desiderare, in particolare la zona di Pian di Campido a 2400m, che consiglio di visitare. Unico problema è che per arrivarci occorre fare un dislivello in salita di 1000m. Il sentiero 755 è descritto in altre mie relazioni, come ad esempio quella del 25 agosto 2008
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L'Agner sotto nuvole infuocate |
Torno abbastanza arrabbiato a Gares, dove ho la macchina. Ogni tanto si apre qualche sprazzo di luce, ma è una giornata caratterizzata da nuvole. Nuvole sotto e nuvole sopra ...... meglio lasciar stare e tornare a casa dalla mogliettina.
Pianificherò per un'altra giornata la visita alla Cima Manstorna
Grazie per aver letto questa mia relazione. Alle prossime ! |
Tutte le migliori foto di questa escursione sono riprese in un filmato di 12 minuti
scaricabile da questo link

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